Nonostante la nostra vita, in particolare negli ultimi anni, sia sempre più connessa e piena di interazione, queste sono ormai ridotti alla sola sfera virtuale e quella che sembra una lista infinita di amici, è in realtà un semplice elenco di nomi coni quali non abbiamo alcun tipo di legame. Oltre a questo, dobbiamo aggiungere la particolare situazione che abbiamo vissuto negli ultimi due anni a causa della pandemia, che ci ha costretto a restare in casa e a  rendere ancora più sporadici i pochi incontri che eravamo soliti fare. Insomma, la solitudine è sempre più radicata nelle vite di molti. Ne parleremo in questo articolo. Se desideri approfondire ulteriormente, puoi visitare ecodellalombardia.com.

Cos’è la solitudine

Esistono sostanzialmente due tipi di solitudine

  • Solitudine oggettiva: la persona ha solo apparentemente una vita sociale molto attiva, caratterizzata da relazioni forti con parenti, amici, colleghi, affetti e familiari. Tuttavia, non prova nessuna soddisfazione nel passare del tempo insieme a loro e se si presenta l’occasione, coglie tutte le possibilità per ritagliarsi spazi personali in cui può stare da solo. Molte volte queste relazioni sono solo una conseguenza del suo stile di vita, ad esempio un lavoro deve è necessario interfacciarsi con molte persone o una famiglia molto numerosa dalla quale non può allontanarsi durante le occasioni di incontro.
  • Solitudine soggettiva: la persona in questione sceglie appositamente di stare da sola. Non trova nella compagnia (o nell’idea che ha di questa) un motivo valido per conoscere persone nuove o approfondire i rapporti in essere con quelle che già conosce.

A cosa può portare

Nonostante questa sembri quasi una condizione di rifugio, la solitudine può avere conseguenze gravi se non si pone un rimedio in poco tempo. Oltre alle conseguenze dirette che agiscono principalmente sulla sfera psicologica e psichiatriche dell’individuo, sono da considerarsi forse più pericolose le conseguenze indirette.

La persona sola può compiere azioni abitudinarie che possono peggiorare il suo stato di salute e portare a conseguenze molto gravi in maniera indiretta. Tra queste l’uso di droghe o alcool, che possono portare a problemi cardiovascolari, o la dipendenza dalla tecnologia, che è forse la più insidiosa. A un temporaneo aumento di dopamina e endorfina, infatti, si sviluppano contemporaneamente elevati livelli di stress che possono portare a perdite di memoria e a episodi di demenza senile anche in età giovanile.

Come combatterla

La prima cosa a cui verrebbe da pensare è un supporto psicologico. Tuttavia, questo non può avvenire se la persona non acquisisce prima la consapevolezza di avere un problema e che tale problema deve essere risolto. Per questo motivo, l’unico vero modo per curar la solitudine deve venire dall’esterno, da familiari e amici che devono essere in grado di individuare il problema e accompagnare la persona verso un percorso di guarigione.

Il soggetto deve anche farcela con le proprie forze. Partecipare a eventi una volta terminata l’attività lavorativa, ad esempio, può essere un ottimo modo per non associare la propria casa al semplice posto dove si torna ad essere soli una volta finita la solita routine.

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