Quando effettuiamo delle analisi cliniche, è normale preoccuparsi se alcuni valori ci sembrano alti o bassi rispetto alla norma. Per alcuni particolari test, però, questi numeri dipendono da molti fattori e non sempre è necessario attivare un campanello d’allarme poiché i risultati possono, al contrario, indicare uno stato di salute ottimale. In questo articolo parliamo della prolattina basale, un ormone femminile che svolge varie funzioni. Se vuoi approfondire ancora di più l’argomento visita il sito ecodimilano.com e leggi, oltre agli articoli su questo argomento, tante altre notizie su moltissime tematiche.

Cos’è la prolattina basale

La prolattina basale, che spesso troviamo abbreviata con la sigla PRL, è un ormone secreto da una particolare ghiandola presente nel nostro cervello, l’ipofisi anteriore. Tale ormone, nelle donne, è responsabile di varie funzioni, tra cui la regolazione della corretta produzione di latte durante l’allattamento. Diversa è invece la sua funzione negli uomini, dove è responsabile del corretto livello di testosterone nel corpo.

Per misurare i livelli di prolattina basale basta semplicemente effettuare un esame del sangue in qualsiasi laboratorio clinico.

Quali sono i valori di riferimento

I valori di riferimento della prolattina basale vanno considerati in funzione dell’età del soggetto e del suo eventuale stato di gravidanza o periodo fertile. Le donne in età fertile possono avere valori compresi tra 4,79 e 23,3 ng/ml. Valori più alti si presentano in gravidanza, tra i 15 e i 209 ng/ml. Un valore alto, dunque, non deve necessariamente preoccupare poiché è del tutto normale se si aspetta un bambino. Data la funzione della prolattina, infatti, questa “lavorerà” di più per preparare il corpo alla produzione di latte una volta che il bambino sarà nato. Negli uomini i valori sono compresi tra 4 e 15 ng/ml.

Quando preoccuparsi

Generalmente, un piccolo campanello d’allarme può nascere solo in particolari situazioni, che però vanno accuratamente valutate in base al soggetto. Un donna molto giovane, anche se non in gravidanza, potrebbe presentare valori più alti di prolattina, in particolare durante l’età adolescenziale. In questa fase della vita, infatti, il corpo si sta preparando a diventare fertile ed è sconvolto da un processo ormonale che, come sappiamo, è dovuto alle prime mestruazioni e ovulazioni.

Quando si è in gravidanza ma i valori di prolattina sono piuttosto bassi potrebbero verificarsi problemi di allattamento e potrebbe essere necessario prepararsi all’utilizzo di latte artificiale. In generale, poi, a partire dai 18 anni, le donne non incinte dovrebbero stare attente a valori troppo alti, che potrebbero portare a galattorrea (eccessiva produzione di latte). Terminata la fase di sviluppo, infatti, si dovrebbero ripresentare sempre valori nella media e se questo non avviene e non si è in gravidanza è bene consultare il proprio medico o ginecologo.

La prolattina basale negli uomini

Infine, i valori di concentrazione di questo ormone negli uomini sono legati alla produzione di testosterone. Se i numeri sono molto alti, sopra i 15 ng/ml, il soggetto potrebbe presentare uno scarso desiderio sessuale unito a impotenza. Il tutto a causa di una inibizione, da parte della prolattina, della normale produzione di testosterone.

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